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Anche le carte di credito hanno un passato! Ti va di conoscere la loro storia? Ti proponiamo una guida sintetica ma ricca di curiosità

Oggigiorno, tutti abbiamo chiaro in mente che cosa si intenda per carta di credito; c’è chi ne possiede una o più di una, c’è chi preferisce adottare le concorrenti alternative, quali la carta di debito o le carte prepagate, ma in generale, anche se non si ha avuta l’occasione di prenderla in mano, l’idea di carta di credito è sempre la stessa: un oggetto di plastica che consente di fare acquisti a credito e senza contanti.

L'evoluzione nell'uso degli strumenti di pagamento a credito: dall'antichità ai giorni nostri
L’evoluzione nell’uso degli strumenti di pagamento a credito: dall’antichità ai giorni nostri

PARTIAMO DALL’INIZIO: LA NASCITA DEI SISTEMI CREDITIZI

La prima idea di rateizzazione dei pagamenti si fa risalire al 1730, quando tra i commercianti si diffuse tale pratica. L’iniziatore fu un mercante di mobili Christopher Thomson, il quale permise ai suoi compratori di dilazionare i pagamenti per oggetti molto costosi: i clienti potevano così affrontare la spesa non in piccole quote fino a raggiungere la somma totale. Nel corso dei secoli, tale sistema creditizio subì un cambiamento importante: il 1914 fu la volta della società Western Union, la quale iniziò a proporre ai clienti più importanti una carta metallica da utilizzare per dilazionare i pagamenti dei servizi interni.

Fu verso la metà degli anni settanta che l’industria delle carte di credito iniziò il suo vero e proprio cammino, rimanendo più o meno costante fino ad oggi, almeno per quanto riguarda la funzionalità: fu in questo periodo che si VISAMasterCard iniziarono ad essere nomi noti.

I progressi in campo elettronico, consentirono alle società di credito di dotare le carte di bande magnetiche, in questo modo, il pagamento presso l’esercente diveniva molto più semplice ed immediato: bastava passare la banda magnetica nel terminale (il Pos) per procedere all’acquisto.

TENTATIVI E INSUCCESSI: PRIME SPERIMENTAZIONI ALTERNATIVE ALLA CARTA DI CREDITO

Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, negli Stati Uniti , ma anche in altre parti del mondo, iniziò a diffondersi un sistema per il pagamento a credito. Si trattava di una medaglietta con un buco al centro, sulla quale erano riportati il nome del titolare e il codice di conto. Queste medagliette erano destinate ai clienti favoriti di ristoranti o negozi e il funzionamento era sempre il medesimo: il cliente mostrava la medaglietta e il prezzo della consumazione o del prodotto acquistato veniva aggiunto al registro di credito; tuttavia, tale sistema presentava un inghippo: ad ogni esercizio corrispondeva una medaglietta, dunque per chi aveva linee di credito aperte in più posti, il trasporto diveniva un poco fastidioso.

Nel 1949 un imprenditore di New York, Frank X. McNamara, si ingegnò per semplificare ulteriormente i pagamenti a credito. Introdusse nel mercato una carta, la Diners Card (ancora esistente come carta di credito vera e propria), da utilizzare in ristoranti e alberghi che aderivano ad una convenzione. Tuttavia questa prima carta di credito non riscosse il successo sperato, così come altri tentativi che si susseguirono nel tempo.

Il vero problema di questi insuccessi era legato alle incertezze da parte di venditori e clienti nell’utilizzo di una carta che era circoscritta ad un uso limitato; mentre i venditori non erano molto disposti ad accettare un mezzo di pagamento che consentiva l’utilizzo riservato solamente ad alcune persone, i clienti, al contrario non mostravano interesse per una carta che garantiva loro il pagamento a credito solo in pochi negozi.

DOVE E COME NASCE LA CARTA DI CREDITO?

La nascita della carta di credito è legata ad un episodio un po’ bizzarro. Nel 1958, a Fresno, in California, la Bank of America spedì a circa 60.000 abitanti della cittadina una busta contenente un rettangolo di plastica insieme alle spiegazioni sull’utilizzo e la funzionalità. Tale evento passò alla storia con il nomignolo di Fresno drop.

All’episodio sono legate due possibili spiegazioni, ovvero le seguenti:

  • la prima è legata alla discreta notorietà della cittadina di Fresno, quindi se l’operazione ideata dalla Bank of America fosse andata male a nessuno sarebbe importato, soprattutto alla stampa;
  • la seconda motivazione è di tipo pratico, ma è necessario soffermarsi maggiormente sulla questione.

Una primitiva carta di credito esisteva già nel mercato ed essa era impiegata per semplificare le linee di credito presso i negozi e i ristoranti; i proprietari, infatti, dedicavano tale carta ai clienti più fedeli e facoltosi. Tale carta di credito primitiva era nata proprio per evitare che si avessero decine di conti aperti per tanti clienti: per mezzo della carta si poteva tener traccia di tutti i crediti concessi  e fare in modo che essi venissero rimborsati a fine mese. Succedeva anche che si dovessero tagliare le linee di credito a coloro che risultavano cattivi pagatori.

Il Fresno drop fu la conseguenza atta a risolvere la una situazione di stallo in cui le carte di credito si trovavano a causa del malcontento dei venditori e clienti. Se il numero esiguo di possessori di moneta elettronica e di esercenti abilitati ad accettarla era il problema da risolvere, la Bank of America provvedette a ciò inviando la carta di credito (seppur non richiesta) all’intera cittadina; in questo modo, essa si assicurava che in città ci fosse un numero sufficiente di clienti che avrebbero usato di li a poco la carta come mezzo di pagamento: gli esercenti si sarebbero adeguati anch’essi nel breve tempo.

La diffusione delle carte di credito della Bank of America fu a macchia d’olio e ben presto un milione di carte di credito fu spedito in tutto lo stato.

Promozione della carta di credito Bank of America
Promozione della carta di credito Bank of America

La carta di credito Bank of America era un rettangolo di plastica sprovvisto di chip e bande magnetiche e il loro utilizzo, come si può ben immaginare, era molto complicato. Esemplifichiamo qui di seguito i passaggi necessari per un pagamento a credito:

  • il cliente esibiva la carta e il negoziante telefonava alla propria banca;
  • la banca telefonava alla società che aveva emesso la carta di credito;
  • a quel punto, l’impiegato della banca consultava i libri contabili al fine di accentrarsi che il cliente che chiedeva di utilizzare la carta avesse l’adeguata disponibilità per procedere con l’operazione; in caso positivo lo stesso registrava la transazione.

Va da sé che, a differenza dei moderni sistemi di chip e bande magnetiche, tale procedura, sovente, poteva portare a frode: il cliente poteva essere non rintracciabile e non era obbligatorio ripagare i debiti contratti utilizzando la carta. Al fine di evitare truffatori e debitori incalliti, la Bank of America cercò di inviare la carta ai clienti più degni, ma un tempo il criterio di valutazione di merito era molto primitivo e le carte furono spedite anche a disoccupati e bancarottieri.

Solo nel 1970 una legge federale considerò atto illegale l’invio di carte di credito non esplicitamente richieste.

In Europa, le carte di credito arrivarono negli anni Novanta.

LA STORIA NELLA STORIA: UN FOCUS SULLE CARTE DI CREDITO IN ITALIA

In Italia, la prima carta di credito fu emessa nel 1958 da Diners e in un primo momento, tale mercato era limitato alle transazioni effettuate dai titolari stranieri, i quali acquistavano e spendevano in Italia soprattutto per motivi turistici; le carte di credito erano anche riservate all’élite italiana.

A metà degli anni ottanta, il principale operatore di carte di credito in Italia era American Express; la società occupava ben il 45-50% del mercato, considerando la quota relativa al transato.

Nel 1986 nasce SI (Servizi interbancari) e da questo momento le carte del sistema bancario italiano fecero il loro ingresso nella piazza creditizia. Il forte impatto dell’azione di placing power delle banche italiane aderenti a SI, determinò una netta diminuzione delle percentuali di quote di mercato degli operatori già esistenti, tale da imporre modifiche alle modalità operative degli stessi.

Ben presto nuovi operatori, tutti elusivamente di matrice bancaria, entrarono nel settore di emissione delle carte di credito e dell’acquiring degli esercenti.

Gli anni novanta testimoniano un aumento notevole dell’utilizzo delle carte di credito anche tra il pubblico, dovuto senz’altro all’accettazione delle carte presso i punti vendita.

Negli ultimi anni si è assistito ad una sorta di indipendentismo da SI: infatti, società quali Unicard e Cariverona hanno iniziato la propria attività diretta nel 1992,così come Setefi nel 1994, Intesa SanPaolo e Antonveneta nel 1995 e Sella nel 1996.

COME È LA SITUAZIONE DELL’INDUSTRIA DELLE CARTE DI CREDITO AI GIORNI NOSTRI?

Oggigiorno, l’industria delle carte di credito si impone fortemente nel mercato creditizio: essa, con i relativi sottogeneri (si pensi alle carte di debito o alle carte prepagate) ha conquistato una grossa fetta del target di riferimento, tanto da convertire la maggior parte della gente al pagamento per mezzo di moneta elettronica.

I principali protagonisti dell’industria delle carte di credito sono i seguenti:

In maniera particolare Visa International riesce a occupare ben oltre il 50% del mercato totale, con un’emissione di carte di credito pari a un bilione.

IN EUROPA E IN ITALIA

Nonostante i progressi tecnologici abbiano reso la carta di credito molto sicura e veloce da usare, a differenza di quanto potesse accadere negli USA all’epoca della carta della Bank of America, molti europei continuano a preferire strumenti di pagamento alternativi, quali i contanti o i bancomat.

E ADESSO? RIASSUMIAMO!

Qui di seguito si propone un video a mo’ di riassunto della storia della carta di credito.

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